Approvato il Decreto Dignità su proposta del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
I punti principali affrontati sono: norme sul lavoro, imprese e gioco d’azzardo. Previste poi: sanzioni per chi delocalizza dopo aver ricevuto contributi pubblici, misure di lotta alla precarietà e fine di pubblicità per i giochi e le scommesse.
Delocalizzazioni
Il documento prevede sanzioni per chi delocalizza. Qualora un’impresa abbia goduto di sostegno pubblico, le sarà proibito il trasferimento all’estero la propria attività per i successivi cinque anni, pena una multa da 2 a 4 volte il beneficio avuto (norma pensata per chi delocalizza in paesi extraeuropei, in dubbio l’applicazione su trasferimenti all’interno dell’UE).
Il bonus goduto, poi, dovrà essere reso con gli interessi maggiorati fino a 4%.
Lotta al precariato
Aggiornate le norme sui contratti a tempo determinato, rivoluzionando parte del Jobs Act. Proibite più di quattro proroghe, con un limite di durata massima inferiore ai 24 mesi. Il provvedimento è valevole anche ai contratti di somministrazione a tempo determinato, inclusi i contratti attualmente in essere.
Previsti incentivi per assunzioni stabili: aumento dello 0,5% del contributo addizionale rispetto all’1,4% che già è a carico del DDL e che fornisce risorse alla Naspi.
Ripristinate le causali per i rinnovi di contratti oltre i 12 mesi: temporanee e oggettive o per esigenze sostitutive, legate ad aumenti temporanei, significativi e non programmabili dell’attività ordinaria, per picchi e attività stagionali.
Licenziamenti
Norme di contrasto ai licenziamenti selvaggi: aumento del 50% dell’indennizzo riservato ai lavoratori licenziati senza giusta causa, computabile ora fino a 36 mensilità.
Gioco d’azzardo
Il Decreto Dignità proibisce pubblicità di giochi o scommesse con vincite in denaro.
Norma comunque non valida per i contratti in essere e le lotterie a estrazione in differita, come la Lotteria Italia, nonché “i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”.
Le violazioni saranno punite con sanzioni del 5% del valore del contratto di pubblicità (minimo di 50mila euro).
Pacchetto Fisco
Incluse nel Decreto anche alcune norme per la semplificazione fiscale.
Prevista riduzione del redditometro (come misura di contrasto all’economia sommersa) e il rinvio della scadenza per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (spesometro).
Abolito per i professionisti che operano con la pubblica amministrazione lo split payment.