scheda Eu-Osha “Nanomateriali fabbricati nei luoghi di lavoro”

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La nuova scheda pubblicata da Eu-Osha per la campagna biennale in corso Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose si intitola “Nanomateriali fabbricati nei luoghi di lavoro”. Si tratta di nuovo materiale disponibile in diciassette lingue (italiano incluso), contenente le indicazioni per la gestione dei rischi derivanti dai nanomateriali.

Il documento illustra una panoramica del rapporto nanomateriali fabbricati e sicurezza lavoro, iniziando dalla definizione fino alla strategia chiamata “STOP”, per la prevenzione e la gestione dei rischi derivanti dalle varie forme di esposizione.

Si sottolinea quindi che “I nanomateriali fabbricati sono materiali in cui almeno il 50 % delle particelle ha una o più dimensioni comprese fra 1 e 100 nm. Le nanoparticelle più piccole sono confrontabili in termini di dimensioni agli atomi e alle molecole”, ossia sono particelle utilizzate nella produzione industriale, nelle tecnologie o nella medicina.

I pericoli ad essi connessi possono essere analoghi a quelli derivanti da sostanze di dimensioni superiori, con l’aggravio però che i nanomateriali possono essere metabolizzati in misura maggiora e permanere negli organi, addentrarsi dove elementi più grandi non potrebbero. Le vie di esposizione sono: inalazione, cute, ingestione

Per quanto riguarda la valutazione dei rischi, la scheda chiarisce che “In linea di principio, si può ritenere che tutte le attività che comportano la movimentazione di nanomateriali allo stato secco al di fuori di impianti chiusi possano essere associate a un rischio di esposizione per i lavoratori. Tuttavia l’esposizione è possibile anche qualora si utilizzino impianti chiusi, ad esempio in caso di perdite o durante le attività di pulizia e manutenzione”. I problemi per la valutazione sono legati all’insufficienza di informazioni in merito alle proprietà dei nanomateriali, nonché a limiti strumentali.

La valutazione dovrebbe disporre sempre di: inventario, aggiornamento informazione e schede dati sicurezza, piano per la riduzione dei rischi, lavoratori vulnerabili, revisione e miglioramento di quanto adottato, stima della possibilità di rischio elevato, rischio esposizione accidentale.

La gestione della sicurezza dovrebbe tener conto della gerarchia STOP: “S = sostituzione (comprende anche l’eliminazione completa di una sostanza pericolosa); T = measures tecnologiche; O = measures organizzative; P = misure di protezione personale”.

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